martedì 25 febbraio 2014

Saranno i denti...

Speciale dentini
SOSTENGONO I MEDICI
È normale che l'eruzione dei primi dentini possa arrecare qualche fastidio al piccolo che, non riuscendo ad esprimersi con le parole, manifesta il suo malessere con il pianto … bla bla bla
...molto pianto...
...davvero molto pianto
DICON LE NONNE:
“Eh! Saranno i denti…” 
Frase che va bene nel 98% delle conversazioni sui neonati, se avete terminato di parlare della tripletta cacca- pappa- nanna.
Ma queste parole ormai non mi danno più consolazione…
Faccio una breve navigata in rete e trovo i sintomi più comuni.
Sintomi più comuni:
Prurito alle gengive
Saliva abbondante
Saliva acida    (addirittura…)
Gengive gonfie
Stitichezza e diarrea    (e certo perché non ci facciam mancare nulla)
Mancanza di appetito
Intenso bisogno di mordere    (aaaaaaaaaaaaaaaaaaah ma anche quando la allatto!!!!!!!)
Gengive irritate
Mal di pancia
Febbre
Eritemi sul sederino
Eritemi intorno alla bocca
Bronchiti   ( Boh! Questa mi sembra esagerata…)
Convulsioni    (Eeeeeeeeeeeeeeeeeeh?)
Aggiungo di mio pugno:
Tentativi di rosicchiare le barriere anticaduta del letto
Bava costate e lumacosa
Ciuccio azzannato
Poppate vampiresche talvolta con sguardo famelico
Irascibilità
Irritabilità
Irrequietezza
Irritazione
Irrompimento di ….   no scusate questo è un sintomo della mamma

E secondo gli esperti nessuno dei sintomi sopra elencati è riconducibile alla dentizione
Leggo qui la frase seguente:

E’ molto strano, addirittura quasi divertente, rilevare quale enorme potere tranquillizzante ha sulle mamme l’attribuire alla dentizione l’origine di certi disturbi dei bambini. In altre parole, se si fa risalire qualsivoglia disturbo di un bambino alla dentizione, la madre, nella maggior parte dei casi, si sente tranquilla.

Preferivo il mio stato di ingenua incoscienza…
Mo’ mi danno pure della visionaria…
A tutte le mamme e i papà che soffrono di allucinazioni come le mie faccio in bocca al lupo
(sperando che non morda!)

S mi richiama all’ordine con un urlo dalla camera da letto, devo andare,
chissà cos’ha oggi…saranno i dentini…  ;)


venerdì 21 febbraio 2014

Che prepotente!

Che prepotente!
di Stuart Trotter

Questo è un libro a cui sono affezionata.
Quando in biblioteca ricompare sul tavolo dei libri per bambini sotto i sei anni viene sempre scelto per essere ospitato a casa nostra e anche nella scuola dove lavoro.


E' la storia di un ippopotamo.
Un ippopotamo prepotente.
Grosso Ippo è davvero prepotente:
prende quello che vuole da tutti,
senza mai dire grazie o per piacere.
Ma un giorno, Grosso Ippo fa 
qualcosa di molto, molto sciocco...

Per un bambino tra i due e i sei anni è un libro che merita di essere letto, almeno una volta.
Questo goffo ippopotamo suscita nei bambini e negli adulti la simpatia di chi fa come vuole
...quello che in fondo vorrebbe fare ognuno di noi... ;)
però la conclusione (che non vi racconto così lo andate a scoprire da soli) è chiara: per vivere in un gruppo di animali non si può essere prepotenti.

Lo consiglio!
Per bambini ,ma anche per adulti che si fossero scordati lungo la strada come si fa a diventare Grandi.


questo post partecipa al venerdì del libro di Homemade mamma e alla Biblioteca di Filippo

martedì 18 febbraio 2014

Perché a diventare McGiver si comincia da piccoli...


Quando il bricolage diventa un gioco  



Quando un bambino si affaccia al suo primo anno e comincia a gironzolare per casa scopre tanti oggetti che lo interessano più di tutti i giochi in cui avete investito il vostro stipendio.
Come rispondere a questo suo bisogno senza incappare in pericolose esplorazioni di spine, spinette, rotelle e affini?

1. Non lasciare cose pericolose alla sua portata.
2. Offrire una cosa altrettanto affascinante, ma controllata e garantita!

Questo gioco-tavola sensoriale è una staffetta fatta a 6 mani:
@ direzione artistica:  G e tutte le sue tempere (e quando dico tutte non lo faccio per esagerare)
@ montaggio (che farebbe invidia a McGiver) : Zio Dan
@ ideatore e rifinitore : la sottoscritta (devo ammettere che stavolta ho lavorato davvero poco...)





Veloce incursione al negozio di bricolage più vicino per "testare" gli oggetti più interessanti (MA ALLO STESSO TEMPO NON PERICOLOSI).

Sono finiti nel nostro carrello:
- due rotelle per mobili, di cui una molto rumorosa
- due campanelli per bicicletta con leve diverse per essere suonati e con scampanii differenti
- due pulsanti delle luce (che fanno quel bel suono click-clack)


Erano già in nostro possesso:
- una luce/torcia a pressione (che è stata schermata con del colore acrilico verde perché era troppo abbagliante)
- la tavoletta di legno per sostenere "il tutto"

E' un regalo per i nipotini...speriamo che sia gradito

Da che età?  Direi che dai 9/10 mesi in poi può catturare l'attenzione di tutti i bambini (però ora mi contraddico dicendovi che S è già affascinata dalle rotelle ed ha 6 mesi e G che ha 3 anni impazzisce per i campanelli della bicicletta...quindi si può sempre ampliare l'età d'uso...).
Tutto dipende molto dalla fruibilità degli oggetti scelti (es. rotelle vanno bene per tutte le età, campanelli per la bici non vanno bene prima dell'anno perché difficili da maneggiare)



altri spunti dalla rete...




domenica 16 febbraio 2014

AAA alberi soffiati


AAA Alberi soffiati offresi.
Divertimento e sputacchio garantito.
Astenersi perditempo.



Per fare un albero ci vuole...
...una cannuccia!

Questa tecnica è molto semplice! Adatta ai bambini dai due anni/ due anni e mezzo in su, basta che siano in grado di soffiare in una cannuccia (guardate che soffiare in quel minuscolo tubicino non è così facile come sembra ...quindi prima verificate che i bambini con cui farete questo lavoro siano capaci, se no risulterà frustrante e per nulla entusiasmante...)

SERVONO
@ tempera (o china)
@ pennello o contagocce
@ foglio di carta un po' spesso

Potete usare tempera molto diluita o china, la cui resa finale è migliore, ma attenzione: la china è micidiale da smacchiare!! (io vi ho avvisati...)
Se i bambini fanno fatica a soffiare potete accorciare la cannuccia in cui soffiano così sarà meno faticoso.

Col pennello stendete una striscia di colore al centro del foglio, non siate avari deve essere una bella pozzanghera stretta e lunga, i bambini soffieranno il colore usando la cannuccia dando forma ai rami che dal tronco si assottigliano naturalmente fino a scomparire nel cielo.


Il nostro progetto di scuola era legato all'osservazione degli alberi in inverno quindi è stata aggiunta una spruzzata di neve finale.

mercoledì 12 febbraio 2014

In attesa del carnevale...

In attesa di mostrarvi cosa si sta cucendo in casa nostra per questo carnevale...
ecco alcune idee dal web:
ottime per 
farsi ispirare!
(semplici e senza bisogno di ore ed ore di cucito)


Squalo e mostro by    fiskars.com
Strada by spoonful.com
Leone by rookiemoms.com


Camion dei pompieri by lilsugar.com
Lavatrice e frigorifero by donna.nanopress.it


Pecorella di cotone by .pianetadonna.it


Zampe by deborahoakes
Maschere-piatto by preschoolplaybook.com

lunedì 10 febbraio 2014

Vetrata scaccia pioggia

Piove piove e ancora piove.
Per un po' è anche divertente uscire con la mantella e gli stivali, fare incursioni nelle pozzanghere, ma alla lunga stufa...
Oggi per scacciare l'ennesimo pomeriggio di pioggia abbiamo inventato una
vetrata-anti-pioggia

La pioggia ha continuato imperterrita, ma a guardarla attraverso il nostro vetro colorato faceva un effetto "buon umore"!

Ecco come abbiamo fatto.

SERVONO
@ carta trasparente (del tipo che si usa per incartare i fiori)
@ colla vinilica
@ pennello
@ ritagli di carta velina colorata

Abbiamo appeso con un po' di nastro adesivo la carta trasparente ad una finestra.
Poi con un pennello abbiamo bagnato la superficie con acqua e colla (metà acqua e metà colla)


Ed ora è il momento di incollare i pezzi di carta velina tagliati.



Mano a mano che procedono i lavori dovrete aggiungere un po' di colla


Finita!


Esiste una variante per rendere più semplice il lavoro: invece della carta trasparente e della colla si può usare la carta adesiva trasparente attaccandola al vetro con la parte appiccicosa verso l'esterno. 
Può essere un buon sistema per non sporcare o per fare questa attività con bambini più piccoli.

Ho preso l'idea da questo sito, però ho fatto delle varianti perché G ha solo 3 anni, mentre gli autori dell'originale erano più grandi e soprattutto, dettaglio non indifferente, volevo che l'opera fosse asportabile. Non volevo grattarla dal vetro tra qualche giorno...


venerdì 7 febbraio 2014

Hungry Caterpillar

Vorrei parlarvi di un libro delizioso, uno dei preferiti non solo dal limitatissimo pubblico delle mie figlie, ma anche dal più corposo gruppo di bambini incontrati nei laboratori di inglese fatti questi anni.
Si chiama:

The Very Hungry Caterpillar
by Eric Carle


Vi informo subito che nei paesi anglosassoni questo piccolo bruco è una rock star! 
Non esiste bambino sotto i 6 anni che almeno una volta non abbia avuto il piacere della sua conoscenza. 
Se vi fate un giro sui motori di ricerca verrete inondati da un mondo dedicato a questo bruchino che quasi fa invidia al grande carrozzone della Peppa & co.
Ma tralasciando gli aspetti commerciali, questo libro è proprio piacevole e perfetto per la fascia d'età 2-5 anni.
Mi sono sempre chiesta quale fosse il segreto del successo di questo libro:
... le illustrazioni accattivanti? No...
...la semplicità della storia? No...
...il formato delle pagine? Grandi, piccole, mangiucchiate dal bruco? No...

Finché un mio alunno quasi quattrenne mi ha svelato il trucco del successo di questa storia:
"Maetla è pelchè il bluco c'ha il mal di pancia!!!!"
Ecco... la mia mente troppo cresciuta aveva mancato il punto centrale di tutta la trama:
...a questo bruco ingordo viene il mal di pancia...

(E per chi vuole usare questo libro per giocare in inglese sappiate che vi sarà utile per introdurre i numeri fino al dieci, i colori, i cibi, le sequenze, i giorni della settimana, i concetti di prima e dopo...)



Ve lo consiglio!

Trovate questo libro sia in versione standard che in versione cartonata per i più piccoli.

Ovviamente se non vi interessano gli aspetti legati all'apprendimento dell'inglese potete leggerlo in italiano 
(Il piccolo bruco mai sazio!)


E se volete saperne di più: 
qui trovate un video dell'autore che legge la storia
@ in questo sito trovate una raccolta di 60 diverse attività da fare che abbiano per protagonista il famoso bruco (ve l'ho detto che è una rock star...)
@ anche in questa pagina di pinterest ci sono tante idee per attività per bambini 
@ per gli "addetti ai lavori": è una storia che si presta bene per una drammatizzazione, ecco alcune indicazioni utili




questo post partecipa ai venerdì del libro di Homemade Mamma e alla Biblioteca di Filippo

mercoledì 5 febbraio 2014

in un battito d'ali

Settimana scorsa è stata lunga perché G non è stata bene ed è rimasta a casa da scuola.
Ci siamo inventate di tutto per far passare le lunghe ore di solitaria convalescenza.
Pasticci ed esperimenti.
Un pomeriggio per tirarci su il morale è comparsa anche una coppia d'ali di farfalla!
Ecco le istruzioni:

Ali di farfalla economic-last minute-chic
SERVONO
@ due appendini di quelli che ti danno in lavanderia
@ calze di nylon meglio se colorate
@ bottoni
@ ago e filo
@ nastro adesivo

Recuperate due appendini.


Uniteli al centro (ho usato del nastro adesivo di carta) e piegate i ganci di modo che non siano pericolosi, (dopo averli piegati li ho anche ricoperti di altro nastro adesivo per sicurezza).



Ora piegate il fil di ferro dando agli appendini la forma che preferite.



 E' il momento di ricoprire il tutto con le calze di nylon. Io ho usato due gambaletti colorati che non potevo più indossare perché bucati (li conservavo proprio in attesa di una seconda vita).
Infilate la calza intorno alle vostre ali.


più o meno così


Cucite le estremità aperte. Non è indispensabile, ma resta un lavoro più curato.


Nodino sulla parte di calza che avanza per tendere bene il resto del tessuto.


Tagliate l'eccesso di stoffa.


Decorate a piacere. Noi abbiamo usato dei bottoni.
Ho poi cucito l'avanzo di stoffa sulla parte centrale, per coprire la giuntura tra le ali.
Infine sul retro ho cucito degli elastici per fare due spalline.

...E se guardate bene vedrete anche il buco della mia calza! Che mi era sfuggito e a cui ho posto rimedio in un secondo tempo! 


Ecco il risultato indossato!


Visto che si avvicina carnevale può sempre essere utile!



Ali di farfalla...
...chiunque sia stata bambina presto o tardi nella sua infanzia ne ha costruite un paio. 
Se non vi fosse successo siete ancora in tempo per recuperare!

sabato 1 febbraio 2014

acquerello e sale

Acquerelli e sale


Questa è una tecnica semplicissima, adatta a bambini di tutte le età.
Ve ne innamorerete.

SERVONO
@ acquerelli
@ carta per acquerelli (o comunque più spessa dei normali A4)
@ pennelli
@ sale grosso o fine o entrambi

E' una tecnica che di solito si usa per fare i dettagli acquosi nei dipinti ad acquerello (cascate, onde, ruscelli...).
Si basa su un principio semplicissimo: il sale in contatto con la superficie del foglio assorbe l'acqua intrisa di colore e genera delle zone scolorite a macchie.

Preparate il vostro dipinto

il dipinto di G prima di essere "salato"
Ora salate!
Si può giocare/sperimentare con le quantità di sale e di acqua o con la grandezza del sale (sale fino - macchioline, sale grosso- macchiolone).

Non serve tanto sale, basta una spolverata.
Qui in effetti G ci ha preso la mano...

Il sale va lasciato sul foglio fino alla completa asciugatura.
Poi basterà spolverarlo via con la mano.

dettaglio
dettaglio (qui si è usato sia sale grosso che sale fino)

Come vedete è davvero semplice.
A scuola lo abbiamo usato per fare il cielo del nostro bosco invernale ispirandoci ad un lavoro di cui non trovo più il link (chiedo scusa di non poter citare l'autore)

i bambini hanno preparato degli alberi fatti di nastro adesivo



poi abbiamo colorato di azzurro e "salato"



Concludo segnalando un link di un video che spiega questa ed altre tecniche per acquarello.

Tagliare che passione!

A che età si possono usare le forbici?

Diceva Maria Montessori: 
" I bambini imparano presto a maneggiare 
oggetti delicati se diamo loro l'occasione di provarli".

Aggiungo questo pensiero personale a quello della ben più illustre collega MM: bisogna creare le occasioni adatte, occasioni che siano sicure, creative, e stimolanti. Questo concetto era sottinteso nella citazione di MM, ma se qualche lettore fosse alle prime armi con un bambino è bene non tralasciare gli aspetti legati alla sicurezza. Mai.

Detto questo, vi assicuro che si possono usare le forbici già verso i due anni e mezzo, diciamo all'ultimo anno del nido (ci sono forbici create proprio per queste età  con impugnature semplificate che non sono pericolose, appuntite e taglienti).
Va specificato che se per tagliare intendiamo la capacità di ritagliare una figura lungo i suoi contorni si dovrà aspettare i 5 anni e oltre, ma le basi di questa capacità si mettono già negli anni precedenti.

Il ritaglio piace, diverte, stimola ed è un'ottima attività di motricità fine e di controllo oculo-manuale che serve a far sperimentare ai vostri bambini i mille modi possibili di usare le mani!

Ecco alcune idee per non essere sommersi dai quintali di ritagli che un bambino da solo è in grado di produrre:

1-preparate per questa attività un vassoio/vaschetta speciale
(anche una semplice vaschetta della frutta o una scatoletta di cartone vanno bene per iniziare, aiuterà il bambino nella sua ricerca di ordine, nel dare un confine ai suoi spazi, nel trovare un limite alle sue azioni)


Predisporre un luogo adatto ai "pasticci" renderà il bambino libero di sperimentare senza fare danni e senza sentirsi ripetere 2000 volte NO-NO-NO-NO-NO e lascerà voi più sereni

2- si può tagliare di tutto
carta, carta di giornale, cartoncino, stoffe, fili di lana e di cotone, didò, il nastro adesivo






...in questo periodo a scuola abbiamo parlato dei mandarini e allora ecco comparire un vassoio dove tagliare le bucce di mandarino!

3- come ogni cosa si parte per gradi
All'inizio il ritaglio sarà casuale, senza finalità, se non quella di prendere confidenza con lo strumento.
I bambini di due anni e mezzo adorano frangiare i fogli riempiendo i contorni di minuscoli taglietti, 


poi passeranno a ritagliare dei pezzettini, a questo punto potreste preparare per loro delle strisce di carta larghe 2/3 cm (facili da sminuzzare in minuscoli pezzi di mosaico). 


Passata questa fase potrete dare ai vostri bambini dei fogli con delle righe da seguire 
(è una tecnica montessoriana). 
Qui sotto vi lascio un prototipo di quelle che uso in classe, altrimenti potete guardare su questo sito dove c'è un modello scaricabile gratuito.


Infine si passerà ad una forma di ritaglio più complessa tra i 4 e 5 anni, a volte anche 6, dove il bambino imparerà a ritagliare i bordi delle figure prese da giornali o disegnate da solo.

ATTENZIONE!!!!!!!!
E' un'attività che necessita una lontana e discreta, ma attenta sorveglianza. 
...Una volta in cui mi sono distratta G ha tentato di tagliarsi i capelli!!!!!



Importante: conservate i ritagli! Vi verranno utili per dei lavori di collage!