venerdì 23 maggio 2014

Nel paese dei mostri selvaggi

"Mamma cos'è?...Me lo leggi?"

Queste sono le parole di G, un paio di giorni fa, con in mano uno dei miei libri preferiti: Nel Paese dei Mostri Selvaggi.
Il libro era preso in prestito dallo zio e dimenticato in giro dalla sottoscritta.
Bene, la mia involontaria distrazione (non me ne voglia lo zio che venera questo libro tipo una reliquia...) ha scatenato la curiosità della piccola divoratrice di libri.
Le ho letto il libro: è stata conquistata!
Quei mostri, quegli occhi...il caratterino testardo del protagonista... è stato amore a prima vista.
Senza fare apposta era il libro giusto al momento giusto!
Sì perché per la piccola treenne, che ormai sta sfiorando i quattro anni, il mondo è diviso in due: da una parte i buoni e dall'altra i lupi e i mostri!
Poche parole,
un bambino testardo,
mostri
ed illustrazioni meravigliose 
una miscela che rende questo libro intramontabile dal 1963...
Eh però!

E la magia si ripete generazione dopo generazione...
chissà quando toccherà alla piccola S...

quindi : ben due generazioni ve lo consigliano!
buona lettura




e se siete a caccia di altre idee a tema "Mostri selvaggi" eccone alcune:
maschere di Red Ted Art
giochiamo a creare mostri di Roll and Draw

questo post partecipa ai venerdì del libro di Homemade mamma e alla Biblioteca di Filippo


domenica 18 maggio 2014

Una pizza fatta di coccole

C'è un gioco che mi viene sempre utile quando G si ammala (e da quando va alla scuola dell'infanzia succede mooolto spesso... sig!sig!). E' un gioco imparato "sul campo", durante gli  inserimenti di bimbi a scuola o al nido a cui serviva una dose di coccole aggiuntiva.

...E' il gioco della PIZZA!

igredienti: coccole coccole coccole e un pizzico di solletico, non troppo, direi qb.

Si stende il bambino ammalato/a o malinconico/a o triste sulle proprie ginocchia e si comincia ad impastarlo (fate finta che sia un bel panetto di pasta per la pizza, siate vigorosi mi raccomando!). Poi si stende il pomodoro spalmando i vostri palmi delle mani aperti sulla pancia, le guance, il collo, le braccia, le gambe, ecc. E' ora il momento di passare al formaggio: con due dita date dei leggeri pizzichi su tutto il corpo facendo un po' di solletico qua e là ...che non fa mai male...
Pronti per il forno? Allora abbracciate e dondolate il bimbo facendo un rumore che ricordi una ventola da forno.
DIIINNN!!!
La pizza è cotta!
Beh, ora manca solo un'ultimo tocco...assaggiare la pizza! Con versi rumorosi mi raccomando, tipo: gnam gnam gnam...

Successo assicurato!

Serve un po' di teoria?
Beh....Aucouturier vi direbbe che l'esperienza corporea del bambino è governata dai fantasmi d'azione generati nelle esperienze corporee, condivise tra madre e bambino, e per lui fonte di rassicurazione verso le inevitabili "angosce" del crescere...
Un cuoco invece vi farebbe certamente notare che avete DIMENTICATO IL SALE!!!!!
...a questo si può sempre rimediare con un tocco speciale inventato da voi!

Buon appetito!

G che spalma il pomodoro sul papà-pizza

...serve un po' di formaggio anche là in fondo...

mercoledì 14 maggio 2014

Passeggiata al Ponte dei Bottini o Via dei Tram

Difficoltà   FACILE (è un percorso corto, pianeggiante)   

Strada sterrata
Sì passeggino, sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina

Tempi : circa mezz'ora per arrivare da Camnago a Solzago (a "passobimbo"). Lungo il percorso si può sostare in due graziose aree attrezzate con panchine, altre panchine sono distribuite lungo il sentiero.

Stagione: tutte

"Pecca" : trafficata nei giorni di punta


Note: ottima passeggiata rilassante e poco impegnativa. Noi la usiamo come "digestivo"! L'area è in procinto di diventare zona protetta e spesso si svolgono iniziative nella radura appena dopo il ponte. E' soleggiata, cosa che la rende molto piacevole in inverno, ma meno d'estate.

clicca qui per  mappa
clicca qui per  informazioni sul sentiero
clicca qui per avere informazioni su eventi all'interno del Parco del Cosia



una delle aree di sosta


cascata sotto il ponte






il ponte


Passeggiata di Villa Geno

Difficoltà   FACILE (è un percorso in piano)   

Marciapiede

Sì passeggino, sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina.

Tempi : venti minuti a passobimbo per arrivare al parchetto con la fontana in fondo alla passeggiata partendo da S.Agostino.

Stagione: tutte

"Pecca" : trafficata nei giorni di punta. 

Note: portatevi un po' di pane secco per papere e volatili vari, non resterete delusi!

clicca qui per informazioni sul percorso



Sosta per sfamare i volatili






Passeggiata delle Baite o Via delle Colme - Brunate

Difficoltà   MEDIA (è un percorso in piano,è abbastanza lungo, ma ci si può fermare in diversi punti) 

Strada selciata e sterrata

Sì passeggino (sportivo), sì marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina.

Tempi : variabili, dipende a quale delle baita si vuole sostare. Calcolate 1h abbondante a passobimbo partendo dall'ultimo parcheggio (all'imbocco del sentiero, davanti al ristorante C.A.O) fino alla Baita Boletto o Fabrizio (ultima sul percorso in piano, la strada poi prosegue fino al Monte Boletto). 

Stagione: autunno, primavera estate, in inverno sconsiglio di andare con bimbi piccoli se c'è neve perché la prima parte è in ombra e ghiaccia, se non c'è neve invece è molto piacevole perché, escluso il primo pezzo nel bosco, il resto dell'itinerario è tutto esposto al sole.

"Pecca" : trafficata nei giorni di punta. 

Sentiero n°1 del Triangolo Lariano

Note: Bellissimo "balcone" sulla Pianura Padana!Nei giorni sereni la vista si estende fino ai grattacieli di Milano e al Monte Rosa. Lungo il sentiero ci sono diverse baite, la lunghezza del vostro itinerario dipende dalla baita scelta come meta. Ho poche foto da postare perchè mi si è scaricata la macchina fotografica quasi subito...ops... se volete altre immagini guardate qui

clicca qui per informazioni


il nostro itinerario è tratto di sentiero segnato in giallo









Passeggiata a San Donato

Difficoltà   MEDIA (è un percorso corto, ma è tutta salita)   

Sentiero a gradoni 

No passeggino, solo marsupio/zainetto/mei-tai/fascia se il bimbo/a non cammina.

Tempi : in salita ci vuole minimo mezz'ora, di più se considerate le soste per bambini poco allenati.

Stagione: tutte

"Pecca" : a San Donato non c'è un vero e proprio posto per fermarsi (a meno che la chiesa sia aperta per una visita),in quel caso si può ammirare il panorama (stupendo) e poi rimettersi in cammino.

Note: il tratto di cui ho messo le foto è quello che parte dall'inizio della via per Brunate, ma ne esistono altri, per esempio esiste una scorciatoia che si può prendere da una delle curve della strada in località Garzola Superiore, da lì il percorso è di 10 minuti.
La strada prosegue dopo San Donato ed arriva fino a Brunate.

clicca qui per informazioni sul percorso



scorci di città attraverso il bosco

piccola alpinista

La strada è sempre ben curata.



Appena sotto al ex-convento di San Donato c'è un piccolo ponte in pietra.

Il cartello dice"Brunate 40 minuti", ma esagerano...

il convento di San Donato, oggi abitazioni private

lungo la strada troviamo delle piante aromatiche: lavanda...
...e rosmarino. Quale migliore occasione per una sosta profumata.

il Baradello visto da San Donato

un po' di storia

la meta

L'ingresso del convento. All'interno un piccolo chiostro, la chiesa e le grotte dove si rifugiava l'eremita Donato. Oggi l'edificio è privato, ma spesso gli abitanti lasciano il cortile aperto e permettono di fare una piccola visita. Chiedete ai proprietari. 

La città vista da San Donato


lunedì 5 maggio 2014

Come ti riciclo i pennarelli scarichi

I bambini usano i pennarelli.
I bambini usano pacchi e pacchi di pennarelli.
I bambini prima o poi scaricano tutti i pennarelli.
I bambini dimenticano spesso di rimettere il tappo e quindi i pennarelli si seccano.
I tappi di pennarello sono inventati per essere persi. E' così si scaricano altri pennarelli.
...e via ad acquistarne una scatola nuova...

Sembra una via a senso unico...ma forse...

C'è un modo per riciclare anche i pennarelli! Non costa nulla e non è dispendioso di tempo.

Attenzione: il tutotial che segue non vi solleverà dall'acquisto di nuovi pennarelli, non insegnerà ai bambini a chiuderli quando hanno finito di usarli, ne tanto meno impedirà ai tappi di rotolar via e nascondersi là dove nessuno mai più li trovi... (o finché non decidiate di traslocare e spostiate il divano...).
Questo tutorial farà divertire voi e i vostri bambini e farà loro sperimentare e toccare con mano che gli oggetti possono avere una seconda vita.  Direi un bel pensiero per un mondo che fa fatica a smaltire i rifiuti che produce...

 cosa fare:

Acquerello di pennarello riciclato




E' sufficiente mettere i pennarelli scarichi a testa in giù in un vasetto pieno d'acqua ed attendere, se volete potete aprirli ed estrarre la cartuccia, ma non è un'operazione indispensabile. Quelli che vedete li abbiamo fatti a scuola, dove si producono in quantità industriale pennarelli scarichi. Il numero dei pennarelli è proporzionale alla quantità di colore che volete creare, ad esempio in questo caso abbiamo usato i contenitori dei budini riempiti con acqua e una bella manciata di pennarelli, poi abbiamo atteso per 5 giorni.
Purtroppo non esistono vere e proprie dosi, si deve andare ad occhio seguendo la regola che più a lungo dura l'immersione e più intenso sarà il colore, inoltre non partite usando tanta acqua perchè rischiate di ottenere solo colori sbiaditi, meglio usare poca acqua all'inizio e in caso diluire il colore in un secondo tempo.

Questo colore può poi essere usato come acquerello, come tintura ad immersione per stoffe (meglio se cotone) o per legno non trattato (anche in questo caso consiglio di usare una tecnica di tintura ad immersione)

Procederò con gli esperimenti e farò sapere!




venerdì 2 maggio 2014

Come fu che Babbo Natale sposò la Befana

Regalato a mio marito per Natale e letto dalla sottoscritta per Pasqua...       Grazie zia Paoli!  ;)

E' una favola di Natale, ma va bene tutto l'anno.


Il titolo è già di per sé invitante... un titolo furbo, così lo definirei!
La storia si svolge sulle sponde di un lago, non viene detto quale, ma vista l'origine dell'autore a tutti i comaschi sembrerà di conoscere le immagini che racconta.
E' una favola, non aspettatevi un romanzo giallo. E' delicato e molto ironico.
Ricorda un po' le favole di Gianni Rodari, soprattutto nella scelta dei nomi dei personaggi.
E' per grandi e meno grandi, direi dai 10 anni in su...meglio però che i piccoli lettori siano già venuti a patti con l'intensa questione del Babbo-Natale-Gesù-Bambino-Befana-Topino-dei-denti-ecc...altrimenti si insinuerà in loro un gran bel dubbio...
E' un libro leggero che si legge tutto d'un fiato!

Buona favola!


Nel placido paese a bordo lago ci si prepara a festeggiare il Natale, 
l'aria è carica di una promessa di neve e gli adulti sono al riparo dal freddo e dai dubbi, 
confortati dalle loro certezze esistenziali. 
"Perché se Babbo Natale esiste nessuno l'ha mai visto?": 
dalla fatidica domanda di Tom, 
un ragazzino curioso che non si accontenta delle risposte evasive dei suoi genitori, 
prende avvio il racconto di Vitali, 
che illustra il mondo dei grandi, 
impacciati e non sempre all'altezza del loro ruolo di educatori. 
Così Tom e i suoi compagni decidono di cercare la verità per conto proprio, 
e la vicenda assume risvolti fantasiosi, a tratti comici, 
fino alla felice soluzione in cui i dubbi infantili trovano le loro risposte, 
i conflitti si risolvono e ogni cosa torna al suo posto. 
I personaggi che il lettore incontra tra le pagine del racconto 
sono caratterizzati con rara maestria: le petulanti e spigolose Stecchetti, madre e figlia; 
la giovane cameriera che si rivela molto più smaliziata degli investigatori; 
un maresciallo dei carabinieri che pare uscito da un racconto di Mario Soldati; 
fino al direttore Remedio Imperio, animo sensibile e poetico, 
che si diletta a scrivere storie per i bambini, 
quasi fosse l'alter ego dell'autore. 
(tratto dal libro)

questo post partecipa ai venerdì del libro di Homemade mamma