martedì 27 gennaio 2015

I diritti naturali dei bambini e delle bambine


Pomeriggio di riordino.

G in piena fase maniacale da riordino ossessivo approfitta dell sonno profondo di S per fare ordine nel cassettino dei pentolini della loro cucina giocattolo.
Al ritmo di "Uff! la mia sorella mi fa disastri, mi mette tutto in disordine...devo pulire da tutte le parti...devo mettere a posto un sacco di robe che lei (la piccola S) mi butta in giro..." il ritornello proseguirebbe in un'infinita litania, ma ve la risparmio.

Riordina lei, va be': lo faccio anch'io.

Partiamo dal computer.
Desktop imbarazzante. Computer straripante di file. Memoria esterna straripante di file...è ora di fare un po' di pulizia.
Di qua metto quello che serve ancora, di là metto quello che non va mai cancellato...nel cestino tutto il resto.
E' in queste occasioni di riordino che trovi sempre quel pensiero, quel documento, quella vecchia attività che avevi perso di vista, che rimaneva un po' sepolto e andava rispolverato.
E' l'unica cosa che amo del riordino: la sorpresa.

Condivido allora con voi un pensiero che non ricordavo di aver salvato nel computer, che mi ha fatto piacere rispolverare:

I DIRITTI NATURALI DEI BAMBINI E DELLE BAMBINE
di Gianfranco Zavalloni

1.
DIRITTO ALL'OZIO
 a vivere momenti di tempo non programmati dall'adulto
2.
DIRITTO A SPORCARSI
a giocare con la sabbia, la terra, l'erba, le foglie, l'acqua, le foglie, i rametti
3.
DIRITTO AGLI ODORI
a percepire il gusto degli odori, riconoscere i profumi offerti dalla natura
4.
DIRITTO AL DIALOGO
ad ascoltare e poter prendere la parola, interloquire e dialogare
5.
DIRITTO ALL'USO DELLE MANI
a piantare chiodi, segare e raspare legni, scartavetrare, incollare plasmare la creta, legare corde, accendere un fuoco
6.
DIRITTO AD UN BUON INIZIO
a mangiare cibi sani fin dalla nascita, bere acqua pulita e respirare aria pura
7.
DIRITTO ALLA STRADA
a giocare in piazza liberamente, a camminare per le strade
8.
DIRITTO AL SELVAGGIO
a costruire un rifugio-gioco nei boschetti, ad avere canneti in cui nascondersi, alberi su cui arrampicarsi
9.
DIRITTO AL SILENZIO
ad ascoltare il soffio del vento, il canto degli uccelli, il gorgogliare dell'acqua
10.
DIRITTO ALLE SFUMATURE
a vedere il sorgere del sole e il suo tramonto, ad ammirare nella notte la luna e le stelle

Sono diritti dei "piccoli", ma sappiamo bene che interpellano i "grandi", queste parole ci servono per prendere coscienza di ciò che potremmo in alcuni casi far perdere ai nostri bambini.
Siccome la nostra società si basa sul riconoscimento di diritti fondamentali direi che qui c'è del bel materiale su cui riflettere.

E allora perché non farlo?
Ogni diritto ha una piccola spiegazione per gli adulti fatta dall'autore che vi invito a leggere seguendo questo link (leggetevi nella stessa pagina anche il fantastico progetto sulle piazze di Cesena pensate per i bambini...emozionante!)

Chi è l'autore?
Gianfranco Zavalloni è stato uno dei tanti validi insegnanti che ha speso la sua vita per l'educazione prima come maestro della scuola dell'infanzia e poi come dirigente scolastico. Scomparso nel 2012 ha lasciato alle sue spalle una ricca eredità di riflessioni e proposte concrete tra cui la Pedagogia della Lumaca e La Scuola Creativa che invito a visitare per saperne di più su lui e il suo lavoro  www.scuolacreativa.it.
Gianfranco Zavalloni è anche l'autore dei disegni riportati in questo post.



Ed ora torno a far ordine...






...

martedì 13 gennaio 2015

Costruzioni di sughero



Quella che vedete qui sopra è l'opera di un mio piccolo alunno che, soddisfatto del suo lavoro creativo, mi ha chiesto di fotografare il risultato perché poi lo avrebbe dovuto smontare.

A volte è difficile per un bambino doversi separare dalla sua opera, che per quanto ben congegnata e assemblata è provvisoria. E' la dura legge della scuola dell'infanzia: dove si impara ad usare le cose insieme e dove una costruzione non può essere mai permanente, perché quei pezzi verranno presto usati da un altro compagno per creare qualcosa di nuovo.

L'autore dell'opera, da bravo cinquenne che sguazza da quando è nato nella tecnologia e che probabilmente saprebbe spiegarmi delle funzioni del mio cellulare che neanche io conosco, ha trovato il modo semplicissimo di rendere la sua opera indistruttibile: "Maestra fai una foto".
Nel suo piccolo: un'idea geniale.
Mai sentito parlare dei nativi digitali? Forse è tempo che impariate a conoscerli se vicino a voi scorrazza un frugoletto nato in questi anni...

E una volta fatta la foto? Mi sembra giusto dirvi come è andata a finire.
Ho fatto vedere al bambino la sua foto, ma gli ho spiegato che non potevo stamparla o conservarla per lui (se tra i bambini si sparge la voce che possono avere le foto di ogni loro ideazione è finita: avrei la memoria della macchina fotografica completa in un quarto d'ora!!!...non riuscirei più a lavorare...).
Però gli ho dato un foglio e una matita e gli ho proposto di ricalcarlo o di ricopiarlo e di portarsi a casa il foglio.
(Eh!eh!...io non appartengo alla generazione dei nativi digitali...la carta ha per me sempre il suo fascino...).
Lui soddisfatto ha acconsentito ed è iniziato un secondo lavoro artistico.

La foto l'ho poi conservata per mostrarvi questo gioco fatto di materiale di recupero che ha davvero appassionato i miei piccoli alunni del gruppo dei cinque anni.
Spero possiate riutilizzarlo in altre case, in altre scuole...
Perché si sa: i giochi migliori sono quelli nati dal nulla.

SERVONO

@ tappi di sughero
@ velcro
@ spilli normali e di quelli che si usano per il patchwork
@ colori acrilici

Ho dipinto i tappi di sughero con il colore acrilico (non è fondamentale, ma a me piaceva)
Ho tagliato dei riquadri di velcro che ho fissato alle estremità dei tappi usando degli spilli come fossero chiodi. Su ogni angolo del riquadro di velcro ho piantato uno spillo.
Su alcuni tappi ho poi aggiunto una striscia di velcro anche al centro, in questo caso l'ho fissata con gli spilli da patchwork, che sono più corti.
Ho fatto attenzione ad alternare nei tappi la presenza della parte ruvida e soffice del velcro, in modo da favorire gli accoppiamenti tra i pezzi

E via alle costruzioni: 2D e 3D!









Ricordate di scattare una foto
 quando avrete finito!  ;)






Vi lascio altri 3 buoni motivi per non buttare i tappi di sughero:
un presepe
una casetta per gli uccellini
un domino