...E' il gioco della PIZZA!
igredienti: coccole coccole coccole e un pizzico di solletico, non troppo, direi qb.
Si stende il bambino ammalato/a o malinconico/a o triste sulle proprie ginocchia e si comincia ad impastarlo (fate finta che sia un bel panetto di pasta per la pizza, siate vigorosi mi raccomando!). Poi si stende il pomodoro spalmando i vostri palmi delle mani aperti sulla pancia, le guance, il collo, le braccia, le gambe, ecc. E' ora il momento di passare al formaggio: con due dita date dei leggeri pizzichi su tutto il corpo facendo un po' di solletico qua e là ...che non fa mai male...
Pronti per il forno? Allora abbracciate e dondolate il bimbo facendo un rumore che ricordi una ventola da forno.
DIIINNN!!!
La pizza è cotta!
Beh, ora manca solo un'ultimo tocco...assaggiare la pizza! Con versi rumorosi mi raccomando, tipo: gnam gnam gnam...
Successo assicurato!
Serve un po' di teoria?
Beh....Aucouturier vi direbbe che l'esperienza corporea del bambino è governata dai fantasmi d'azione generati nelle esperienze corporee, condivise tra madre e bambino, e per lui fonte di rassicurazione verso le inevitabili "angosce" del crescere...
Un cuoco invece vi farebbe certamente notare che avete DIMENTICATO IL SALE!!!!!
...a questo si può sempre rimediare con un tocco speciale inventato da voi!
Buon appetito!
G che spalma il pomodoro sul papà-pizza |
...serve un po' di formaggio anche là in fondo... |
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