venerdì 8 novembre 2013

casetta per gli uccellini


Siamo decisamente in autunno e qui a ridosso delle Alpi la temperatura comincia a scendere. Ci sono già state le prime nevicate sulle montagne poco distanti, ma qualche piccolo uccellino ancora sfida i primi freddi. Qualche giorno fa G ha visto un pettirosso che timidamente è venuto a spiarci dalla finestra del balcone.
La prima reazione di G è stata di cacciarlo urlando:

 “via mellaccio monello!”   

 …purtroppo la nanetta non ama i volatili da quando quest’estate i merli, nostri vicini di casa, ci hanno divorato ogni lampone ed ogni fragola, mettendosi così in aperta concorrenza con l’affamata bambina che non aspettava altro che i suoi frutti preferiti  “arrossissero”.
Per invertire questo sentimento guerrafondaio di G nei confronti dei volatili, ho pensato di interpretare la visita del piccolo pettirosso come un messaggio di pace e così le ho proposto di costruire una casetta per gli uccelli per l’inverno, per quel piccolo uccellino e per i suoi amici, per poter poi osservare da vicino i piccoli inquilini che verranno a farci visita.
Ho scavato nella mia memoria e mi sono ricordata di quando alle elementari ci fecero costruire una casetta con il cartoccio del latte…ed ecco fatto: ora siamo possessori di un attico per uccellini, con vista giardino e cibo a volontà. In attesa di sapere quanto questo gioiello dell’edilizia ci costerà in termini di tassa sugli immobili…ve lo mostro in tutto il suo splendore!
Dato che il cartoccio del latte era vestito di un azzurro sfolgorante è stato ricoperto di tappi di sughero, il materiale più simile ad un tronco che mi sia venuto in mente...e chi di noi non ha casa un centinaio di tappi di sughero?...non sono un'ubriacona! I tappi me li procuro tramite l'enoteca di un amico e li tengo per i lavoretti a scuola o per far giocare G.

Pensate a come saranno inebriati gli uccellini...

Non aggiungo spiegazioni,
come si può notare la realizzazione è molto intuitiva…
UNO
DUE

TRE
QUATTRO
CINQUE
SEI


Il MENU’ è preso dal sito dell’ENPA, settore Fauna Selvatica, dove c’è una pagina dedicata proprio ai ripari per gli uccellini
Dal sito www.enpa.it:
Il cibo più idoneo è quello che gli uccelli conoscono, ovvero quello che troverebbero anche in
natura: frutta molto matura, bacche e semi di vario tipo. In particolare, conviene sempre mettere a
disposizione una miscela di semi misti, appetibili a tutte le piccole specie di volatili. Un buon menu
dovrebbe includere anche altri alimenti, come ad esempio frutta secca, arachidi senza sale, uva
passa. Un consiglio è però di non esagerare con le quantità: alcuni uccelli, infatti,
prendono il cibo dalla mangiatoia per poi nasconderlo in altri posti, togliendo così
la possibilità ad altri individui di approfittare degli alimenti! La mangiatoia, nei
periodi più freddi e soprattutto quando c’e’ neve, può essere anche fornita di altri
cibi meno “naturali” rappresentati dagli “scarti” di cucina: lardo, panettone, piccoli
pezzettini di carne e poco cibo per cani e gatti (sia secco che umido) possono
essere una buona integrazione e una piacevole variante. Ricordiamo che ci sono
alcuni cibi che non sono assolutamente adatti per gli uccelli e che, quindi, non
vanno mai inseriti nella mangiatoia: pane, uova e altri cibi simili non contengono i
valori proteici necessari alla corretta alimentazione e al buon sostentamento degli
uccelli, pertanto non vanno mai utilizzati.
Ecco alcuni esempi di possibili menu: CINCIALLEGRE: arachidi non salate;
PICCHI: carne cruda;
PASSERI e MERLI: briciole di dolci e piccole granaglie;
MERLI e PETTIROSSI: croste di formaggio tagliate a piccoli cubetti;
TORDI, STORNI e PETTIROSSI: frutta fresca;
FRINGUELLI e CAPINERE: semi di girasole, fiocchi di cereali, dolci sminuzzati

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