Siamo da poco rientrati da una settimana al mare: sole stupendo, acque cristalline, spiagge perfette.
Non posso lamentarmi, non sarebbe potuta capitarci una vacanza "marina" più a nostra misura: caldo e relax assoluto... e nessun membro della famiglia ammalato (evento raro nelle nostre vacanze!!!).
C'era solo un momento della giornata che per G non passava mai.
Dopo pranzo.
S riposava e quindi non ci potevamo allontanare dal bungalow: bisognava inventarsi qualcosa di speciale e silenzioso fino all'ora del bagno successivo.
G era in grado di chiedere 700 volte al minuto "quando facciamo il bagno?". Cominciava a chiederlo appena uscita dall'acqua finito il primo bagno della giornata.
Non posso dire di averla privata del divertimento acquatico: perché credo che se fossimo restati ancora qualche giorno le sarebbero sicuramente spuntate branchie e pinne, ma per G (...che in quei giorni diceva di essere uno squalo...) il contatto con la preziosa H2O non era mai sufficiente.
Io diventavo mamma-terribile perché ogni tanto la riportavo sulla terraferma, così che le sue membra potessero ossigenarsi e ricordarsi delle loro fattezze terrene.
Sua sorella era un peso con i suo pisolino pomeridiano.
E il papà (a cui ho affidato totalmente l'educazione acquatica della prole, in quanto io sono un essere moooolto terreno, in grado di tornare a casa da una vacanza marina avendo solo pucciato i piedi in mare)...beh, anche l'instancabile nuotator-papà aveva bisogno di un riposino ogni tanto.
Serviva una distrazione silenziosa... di modo che S potesse dormire e G potesse fare qualcosa che la intrattenesse fino al bagno successivo...
...Trovato!
Eravamo nella terra del Sapone di Marsiglia, quindi ci siamo affidati a questo prodotto km 0 che tra l'altro è uno dei prodotti di pulizia meno dannosi per pelle ed ambiente.
Sciolte un po' di scaglie di sapone in acqua calda è bastato "smuovere" le acque, parte del "lavoro" è stato fatto dal getto stesso. Man mano che la schiuma si formava in superficie la prelevavo, avendo cura di non raccogliere l'acqua, e la mettevo in una bacinella per G.
I gioco era pronto!
Ora servivano solo dei cucchiai, qualche recipiente e la fantasia di G per completare l'opera.
...e il gioco si è ripetuto ancora e ancora e ancora...
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